EDITORIA DELL’UNIVERSITA’ AMBROSIANA

L’ERESIA PRAGMATICO- RELATIVISTA DELLA CHIESA DI PAPA FRANCESCO-RECENSIONE

L’eresia pragmatico-relativista della Chiesa di Papa Francesco

Lettera apostolica per il rinnovamento spirituale, antropologico, istituzionale della Chiesa cattolica

Autore: Ambrogio di Treviri

214 pagine, Euro 15 ISBN 9798865248040

 

L’importanza del testo nasce dalla presentazione per la prima volta del fondamento teologico dell’eresia della Chiesa di papa Francesco, che l’autore, un teologo francese che desidera rimanere anonimo attraverso lo pseudonimo di Ambrogio di Treviri, definisce: “Pragmatismo- relativista”, di una gravità tale da contraddire il Decalogo  e la Fede in Cristo come verità morale rivelata da Dio, deviando dalla pastorale delle precedenti encicliche di S.Giovanni Paolo II°, “Veritatis splendor” e di Papa Benedetto XVI°, “Caritas in veritate”  da S.Agostino , dalla patristica e dal Concilio Vaticano II°, di cui viene annullata l’identità pastorale a cui l’autore dedica un capitolo.

L’autore con una straordinaria trattazione sistematica, permette la consapevolezza che l’ essenza dell’eresia è la separazione tra Fede e morale, fondata sulla cancellazione dell’ esistenza dell’ idea della verità, come realtà, da parte di Papa Francesco nell’enciclica “Evangeli Gaudium”, presentando il dualismo dialogico di un’elaborazione possibile tra idea e realtà, e affermando una supremazia della realtà, senza valore di verità, come paradigma necessario e l’erronea interpretazione del primato del tutto sulla parte, contraddetta dalla natura umana.

L’origine dell’eresia sarebbe qui, infatti non è possibile alcuna realtà senza idea della verità e senza la sua intelligenza, come è evidente anche nel calcolo matematico: 1+1+1 fa tre e non due. Tre è realtà in quanto è verità. La verità è sempre un confronto tra idea vera o falsa e non consente dialogo tra idea e realtà senza il suo paradigma. Da qui infatti le storiche e anche cruente lotte nella Chiesa tra dogmi di fede e eresie.

Cristo infatti cerca “Adoratori  in spirito e verità” che può essere solo contraddetta e/o falsificata e obbedisce solo al paradigma  SI/NO che può essere solo accettato o rifiutato. L’essenza della Fede è la libera sottomissione alla verità morale del Decalogo, base antropologica del “Dover essere per il bene” ,  e  del “Poter essere per il bene”, come condizione necessaria per la realizzazione esistenziale del dover essere nella soggettività accogliendo la verità della persona di Cristo, in quanto manifestazione di Dio nel tempo. L’eresia togliendo alla Fede il suo significato di verità morale per l’esistenza, e quindi di necessità per poter essere cristiani, introduce l’adattamento del bene alla soggettività incoerente, senza senso morale, cancellando l’esistenza della colpa ontologica contro Dio che porta a morte , il timore del giudizio di Dio, la necessità del pentimento e del perdono, e conseguentemente il significato della redenzione, fino  al magistero perverso dell’offerta a Dio del peccato mortale, per mancanza di capacità e volontà al cambiamento, come esplicitato nell’Amoris Laetitia, le cui proposizioni eretiche sono analizzate e confutate insieme al senso eretico degli slogan pastorali “ La Chiesa fuori” , “ La Chiesa è un ospedale da campo”, la “misericordia”, che senza la testimonianza della verità e compassione personale  diviene “Misericordismo” da ente no-profit. L’autore, dà inoltre un nuovo contributo alla teologia definendo la fede cristiana come “Semiologia morale dell’esistenza”, perché permette  l’interpretazione delle possibilità dell’esperienza, il poter , con la verità morale del “Codice di Cristo”, l’amore per sé e il prossimo, come condizione necessaria per la realizzazione della realtà dell’essere una persona umana nella soggettività, sottraendo l’uomo all’istinto di morte autodistruttivo, Thanatos.

Il capitolo sul Concilio, ispirato all’esegesi di Karol Woitila, evidenzia come l’eresia della Chiesa di papa Francesco, ne cancella il risultato, fondata sull’asse verticale della Chiesa che non permette la sua riduzione a sociologismo  cioè la coscienza dell’identità della Chiesa nella verità della creazione, redenzione e salvezza della dignità dell’uomo e dell’uomo nella Fede, come realizzazione della sua “ vocazione alla trascendenza”, fondata sull’impossibilità di separare la Fede dalla morale.

L’autore sottolinea l’effetto devastante dell’eresia perché cancella il conflitto interiore necessario tra “Dover essere per il bene”, fondato sulla libera accoglienza della verità della  Fede nel Decalogo e in Gesù Cristo, fondamento del bene, cioè di una morale cristiana e la soggettività incoerente con questa. Questa è anche una catastrofe pedagogica che incide sugli aspetti più profondi della persona, togliendo il necessario conflitto tra dover essere per il bene e soggettività incoerente con la vita, come appare anche nella natura.

L’autore opponendosi all’ideologia eretica della “Chiesa fuori”, in quanto è la qualità dell’essere che determina la qualità del fare , propone al fine di permettere ai fedeli che sono intenzionati a realizzare la fede nell’esistenza, un unità fondata sulla verità tra essere e fare, un nuovo ministero laico.

E’ anche interessante la nota in cui l’autore fa presente come il conclave che ha eletto il card.Bergoglio Papa Francesco, dovrebbe essere nullo in quanto hanno votato cardinali scomunicati “ipso facto” da papa Giovani Paolo II°, per avere lobbizzato il conclave precedente.

E' un libro unico e profondo , proposto come lettera apostolica, 
che unisce un'esegesi della pastorale Bergogliana e della sua Chiesa,
 definita come eretica ed apostatica, a un'innovazione teologica e istituzionale della Chiesa 
e va assolutamente letto da chi cerca la verità nella Fede e dagli addetti ai lavori.

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